Michael Bible Michael Bible

Goodbye World. Conversazione con Michael Bible

Michael Bible è uno scrittore nordamericano, nasce nel North Carolina e vive a New York. Le sue opere coniugano una scrittura secca e scorrevole con la poetica evocazione di mondi in deflagrazione. L’abbiamo intervistato, per saperne qualcosa in più sul suo stile e la sua narrativa.

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Régis Jauffret Régis Jauffret

Disgustosa mania da inglese

Microfictions 2018 di Régis Jauffret è un libro strano: mille pagine, cinquecento racconti, cinquecento «io», che poi sono cinquecento «vite qualunque», «vite infami», «vite minuscole». Pubblichiamo qui tre estratti nella traduzione di Tommaso Gurrieri: Disgustosa mania da inglese; Iperico; Papà, Cancro.

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Arianna Locatello Arianna Locatello

Il Giocoliere

Tra le mani del Giocoliere, l’arte diventa un viaggio senza ritorno. Arianna Locatello intreccia visioni e simboli, svelando un segreto ancestrale: non si tratta di dominare l’equilibrio, ma di perdersi nella sua danza, come in un guscio fragile che custodisce l’origine dell’essere.

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Simone Raviola Simone Raviola

Le tasche dei giacchini

Un monologo ossessivo, ripiegato su se stesso, esplora la sottile differenza tra una tasca e una bocca, tra il ruminare e il rumare. Simone Raviola dirige una convulsa fuga di immagini che si rincorrono come tic, mentre il ritmo martellante della prosa riflette la paralisi del pensiero in cui «le tasche dei giacchini» si aprono come voragini senza risposte.

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Riccardo Lazzarato Riccardo Lazzarato

Del Contemporaneo, ovvero: la razionalità del demente

Un equilibrio precario, dalla natura contraddittoria, annoda macchina e essere umano. Riccardo Lazzarato interroga questa antinomia che definisce le fondamenta del nostro presente, scandagliandone l'ossessione per l'efficienza e la riduzione dell'umano a ingranaggio di un organismo privo di vita.

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Samuele Zorzi Samuele Zorzi

L’esercizio del male

Un’epidemia irriconoscibile invade un paese onirico. Al centro del buco nero, di profilo, un dottore propaga il male con il pretesto della cura e, inerme, un Professore assiste al disastro. L’esercizio del male di Samuele Zorzi scava nella lontananza di ogni voce narrante per mostrare l’irrazionalità, la facile follia incamerata in ogni quotidiano.

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Niccolò Buttigliero Niccolò Buttigliero

Here - Cos'è un'inquadratura?

Sono le domande semplici le più radicali. Buttigliero cerca di articolarne una: Che cos’è un’inquadratura?, e lo fa tramite una punteggiata analisi di Here, libro (R. McGuire) e pellicola (R. Zemeckis). Un elzeviro incisivo, senza fronzoli, per disegnare la porosa inconsistenza di ogni immagine.

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Michele Ancona Michele Ancona

PSICOANALISI DELL’ORRORE. Intervista a Gioele Cima

In questa intervista Michele Ancona vaglia la recente pubblicazione di Gioele Cima Il MAESTRO DELL’ORRORE. Nella mente di Junji Itō (Moscabianca Edizioni, 2024): una sorta di traversata delle paure più recondite che abitano le profondità dell'essere umano illuminate dalla lanterna della psicoanalisi.

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Alessandro Chiappini Alessandro Chiappini

Tradire il fare

Con stile e ferocia d’altra epoca, Alessandro Chiappini torna a scrivere su conformismo, moralità e lo scandalo del cinismo. L’individuo si fa largo tra l’ipocrisia della congrega sociale, il vizio dell’accomodamento, invocando e reclamando una verità tanto oggettiva quanto impossibile da accogliere nella sua profondità: l’irriducibilità delle parole ai gesti di chi le proferisce.

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Gian Marco Ferone Gian Marco Ferone

Le rondini (1° frammento)

Il racconto di Gian Marco Ferone lega luce e memoria in un paesaggio instabile, attraversato da frammentazioni e discontinuità. L'utilizzo dei glitch riflette deliberatamente le distorsioni e i vuoti che caratterizzano la percezione e il ricordo. La narrazione si apre a interpretazioni molteplici, tra ambiguità e incoerenze che vengono assorbite dalla struttura testuale.

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Federico Stoto Federico Stoto

Archiviare l’archivio

Federico Stoto analizza la mostra “Monte di Pietà” di Christopher Büchel alla Fondazione Prada di Venezia, ricostruendone la struttura concettuale sottesa: la forma dell’archivio. La conservazione economica si rivela ciò che, nello spaesamento dell’infinita eterogeneità che si propone di accumulare, trasforma la vita delle cose nella solenne mortificazione delle merci.

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Silvia Narducci Silvia Narducci

Are you allergic to the XXI century?

In che modo il desiderio di igiene e pulizia determina gli spazi dell'abitare, e la percezione delle nostre città infette? Silvia Narducci alza il tappeto sotto al quale si nasconde la polvere e legge alcune delle ricerche e dei progetti che dialogano con una delle questioni che pare così ineluttabile all'inizio di questo XXI secolo: come abitare la contaminazione?

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Livio Giuliano Livio Giuliano

Ricominciare dall’infinito: verso un radicale discorso su dio

Nonostante la scarsa presenza nei discorsi quotidiani, sembra che dio viva ancora nei pensieri di molti. Questo testo sintetizza le riflessioni di un laboratorio filosofico organizzato da Sovrapposizioni e condotto da Livio Giuliano: oltre il modello dogmatico, patriarcale, trascendente e creazionista, l’idea di dio che è emersa restituisce valore a ciascun ente all’interno di una vibrante immanenza, una prospettiva metafisica dalle radicali ricadute politiche.

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Tommaso Scarponi Tommaso Scarponi

Ascolto del singolare

Il metodo per fare a meno di ogni metodo: dall'uno ai molti, e ritorno. Cos'altro è la Filosofia? Tommaso Scarponi propone un’appassionata ricostruzione del senso che la scienza del tutto ha avuto e di quello che dovrà avere, per non soccombere di fronte all’esigenza prima della contemporaneità: rendere conto del singolare, l’irriducibile di ogni mondo e teoria.

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Niccolò Buttigliero Niccolò Buttigliero

Harmony Korine. Edgelording e rivoluzione

Niccolò Buttigliero analizza AGGRO DR1FT di Harmony Korine, un’opera sul Contemporaneo e contro il cinema, tra un futuro che non c’è più e un passato che non esiste ancora, in bilico sull’orlo dell’implosione. «The old world is no more. No more time. No more truths», ascoltiamo terrorizzati dalla visione distopica della camera termica, «We have been flattened by a great force».

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Luca Rocco Luca Rocco

Ultima scena americana

È probabile che per Sergio Leone fosse impossibile girare un’ultima scena americana: il suo Once Upon A Time in America termina infatti nell’oppio e l’ironia si spegne nel sogno. Luca Rocco supplisce alla mancanza con un racconto immaginifico nel pieno stile dei Céline, dei Bolaño e degli Énard, regalandoci un lucido viatico nell’impossibile deglutizione di una colpa.

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Samuele Zorzi Samuele Zorzi

Scarnare gli ossi. La trilogia dei perdenti di Aki Kaurismäki

I film di Aki Kaurismäki si caratterizzano per un minimalismo disinvolto, la postura leggera che fa vibrare i personaggi intorno a ciò che è semplice. In quest’ottica, Samuele Zorzi legge la «trilogia dei perdenti» del cineasta finlandese offrendoci con chiarezza il motivo formale che la struttura: il dramma dell’impossibile riscatto degli scarti sociali.

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Silvia Narducci Silvia Narducci

Strategia del ragno

Se ogni arte è imitazione («mimesis»), quale può essere la potenza di un’architettura che si vuole mimetica per progetto? Silvia Narducci ci guida all’interno dell’opera del duo di architetti R&Sie(n) per mostrarci che è possibile pensare una forma abitativa talmente fine e critica da cancellare, dall’interno, il suo stesso principio genetico: la familiarità.

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Simone Raviola Simone Raviola

La memoria di un unico odore

In un racconto meridiano e allucinato di Simone Raviola, un’ignota Sofia taglia il mondo e se ne separa. Sulle sponde del letto, volta le spalle al bianco sole delle grandi occasioni e illumina il passato e l’avvenire con il suo piccolo faro. L’estate la festeggia, le concede gli ultimi calori delle sue vampe. Poi sciolta, come in mare, persa dappertutto.

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Riccardo Lazzarato Riccardo Lazzarato

Orione: immagini della creazione

Esplorando l’inconscio della creazione e la nascita dell’espressione, la conversazione tra Riccardo Lazzarato e Niccolò Buttigliero affronta le riflessioni presenti in “Orione. Dialogo sulla creazione tra serial silence-killers” (2023). Il film si fa pretesto per un’interrogazione sulla delicata posizione della forma: tra violenza e silenzio, un minimo di desiderio.

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